06 novembre 2006

Non sono del tutto d'accordo, ma qui si sollevano molti problemi veri. Parliamone

A.N.P.A.N.A.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI NATURA AMBIENTE
O.N.L.U.S.
PROTEZIONE CIVILE E AMBIENTALE - GUARDIE ECOZOOFILE

ACCADE TUTTI I GIORNI
Ogni anno in italia sono uccisi per "sport" centinaia e migliaia di animali,
compresi cani e gatti, vittime dei cacciatori


LA CACCIA NON E' UNO SPORT
Nello sport si parte ad armi pari, l'avversario si rispetta sempre, alla fine
della partita gli stringiamo la mano, non lo gettiamo nel carniere, se poi
va male... Perdiamo una gara, non la propria vita


CI HAI MAI PENSATO?
Sono circa 800.000 gli italiani che hanno il permesso di girare armati senza
alcun controllo
, di passare sulle proprieta’ private altrui senza alcun vincolo,
che possono sparare
a tutto quello che si muove (colpendo spesso animali domestici nonche’ altri esseri umani). Sono i cacciatori, una minoranza
del paese, che eppure gode di assurdi privilegi a discapito della sicurezza della rimanente stragrande maggioranza dei cittadini italiani.

I danni che procura la caccia sono molteplici: agli animali, all’uomo, all’ambiente. Prima di tutto gli animali,
centinaia di migliaia uccisi “per sport” ogni anno, grazie anche alle mille deroghe sulle specie cacciabili e sui periodi di caccia che i politici elargiscono alla lobby dei cacciatori. Senza contare tutti gli animali domestici che vengono uccisi anche in prossimità delle abitazioni, visto che molto spesso i cacciatori sparano a tutto quello che si muove. Ma danni anche all’uomo:
Nella stagione venatoria 2003-2004 ci sono stati 94 feriti e ben 50 morti per “incidenti” di caccia; fare una passeggiata per boschi diventa sempre di piu’ una attivita’ rischiosa, come
se poter girare liberamente fosse solo appannaggio dei cacciatori. Ed infine per l’ambiente, inquinato dal piombo dei bossoli, nonche’ da tutti gli altri rifiuti
lasciati in giro (nonostante i cacciatori continuino ipocritamente a
definirsi dei “veri ecologisti”).

Tutto questo per una pratica che non ha senso: non c’e’ necessita’ di cacciare per
la sussistenza, e definire uno “svago” sparare a degli animali innocenti non
Sembra davvero accettabile in una societa’ civile. Purtroppo, gli interessi economici dietro la caccia – in particolare quelli dei produttori di armi (le stesse armi che,
Per vie piu’ o meno traverse, finiscono anche all’estero nei paesi in guerra…) – fanno si’ che in parlamento gli interessi della minoranza con il fucile siano più salvaguardati rispetto a quelli della maggioranza degli italiani.

Ogni anno migliaia di lepri vengono allevate e poi "liberate" nelle campagne
perché i cacciatori possano ucciderle.
I cani da caccia sono gli animali che dopo le "prede" pagano il prezzo
maggiore della crudeltà umana: uccisioni, abbandoni, maltrattamenti.

In Croazia, secondo le leggi croate, ogni gatto o cane trovato a più di 300 metri dalle città può essere ucciso. gatti e cuccioli uccisi e appesi ai rami degli alberi, nella zona di Medijimurje, Croazia. I cani e i gatti vengono uccisi anche dai cacciatori

La caccia alle foche, il più grande e crudele massacro di mammiferi marini nel mondo, è ripreso con violenza e intensità grazie all’avvallo del Departement of Fisheries and Ocean Canadese, che nel febbraio 2003 ha emanato un “piano triennale di Gestione” con cui ha fissato a quasi un milione il numero di foche che potranno essere uccise nel triennio 2003-2005.
Lo scorso anno sono state barbaramente uccise 286.000 foche, di cui il 97% erano cuccioli di età compresa tra le 2 e le 12 settimane di vita, preferiti per la morbidezza del loro manto. Questi piccoli ancora non sanno nuotare, per cui non hanno possibilità di fuggire davanti ai cacciatori, e le loro madri li difendono fino alla morte usando il proprio corpo come scudo.
Così senza scampo arriva la morte, la più violenta e crudele immaginabile: un team di veterinari indipendenti ha documentato che il 42% delle foche esaminate erano state scuoiate vive, e il 40% viene colpito ripetutamente prima di morire. Per il governo canadese questi animali vengono uccisi in “maniera umanamente accettabile”.

L’Italia rappresenta uno dei principali produttori al mondo di “pellicce” di foca: negli ultimi tre anni il nostro Paese ha importato prodotti di foca (pellicce, pelli, olio) per un valore complessivo di 2 milioni di euro, mentre il valore delle esportazioni ha raggiunto i 5 milioni di euro. I due terzi delle pellicce importate dall’Italia sono state conciate e lavorate all’estero. Le importazioni di pellicce di foca provenienti direttamente dal Canada ammontano al 3% ma circa il 30-40% delle pellicce (conciate, semilavorate) di questi mammiferi che l’Italia importa da altri Paesi, provengono da animali uccisi in Canada. Complessivamente, negli ultimi anni l’Italia ha importato pellicce di foca da 20 diversi Paesi ed esportato pellicce in 39 nazioni. Proviene dal Canada anche il 90% dell’olio di foca importato dall’Italia, che recentemente ha incrementato l’importazione di questo derivato animale - soprattutto destinato al consumo umano - portando le importazioni ad un valore di 400.000 euro e le esportazioni a 175.000 euro nel 2003.

TU PUOI FERMARE TUTTO QUESTO
Schierati contro la caccia e la pesca


Ringrazio F.F. per la segnalazione

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