30 giugno 2007

Petizione (con le avvertenze del caso)

Vi giro quest’appello per la liberazione di P. Giancarlo Bossi. Potete aderire cliccando sul collegamento: - Sign the Petition

LIBERATE DON GIANCARLO BOSSI

View Current Signatures - Sign the Petition


To: Governo italiano, Premier Romano Prodi, Ministro degli Affari Esteri Massimo D'Alema, Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Governo filippino, Presidente Arroyo

Il sacerdote italiano, Giancarlo Bossi, 57 anni, è stato rapito nella citta costiera di Payao, nella provincia meridionale di Zamboanga, una zona infestata da gruppi armati di ribelli islamici, alcuni legati ad Al Qaida.
Il portavoce militare Eugene Bataara sostiene che il missionario sia stato rapito da frange dissidenti del Fronte Moro di liberazione islamico (Milf), responsabile di altri sequestri in passato.

Le forze di sicurezza filippine stanno verificando alcune informazioni secondo le quali Padre Bossi sarebbe stato visto a bordo di una barca con un gruppo di uomini armati. Al momento (12 giugno 2007) non è stata ricevuta alcuna richiesta di riscatto e questo fa credere che il missionario si trovi ancora nella regione, secondo i responsabili della polizia. Alle ricerche partecipano anche forze americane e un aereo spia Usa.

Questo appello è rivolto prima di tutto ai rapitori, per la liberazione immediata e incondizionata di don Bossi e, in secondo luogo, a tutte le autorità competenti, con l'auspicio che sia compiuto ogni sforzo rivolto alla ilberazione dell'ostaggio.

LIBERATE DON GIANCARO BOSSI!

Sincerely,

The Undersigned

View Current Signatures

don Luigi Cassaro

_________________________________________________________________________

Cell. : 338 91 820 51

e-mail: gigicassaro@gmail.com

Parrocchia B. V. Maria del S. Rosario

in Oltrisarco

Via Claudia Augusta,111

I - 39100 Bolzano

Tel.: 0471 285 379 - Fax: 0471 405 074

E-mail: santorosariobz@gmail.com

Parrocchia S. Paolo in Aslago

Via Castel Weinegg, 1/D

I - 39100 Bolzano

Tel. e Fax: 0471 270 020

sanpaolobz@gmail.com

Ufficio per la Scuola e la Catechesi

P.zza Duomo, 2

I - 39100 Bolzano

Tel.: 0471 306 205 - Fax: 0471 980 959

E-mail: ufficio.catechesi@ecclesiabz.com

Credo che la cosa sia importante, però ricordo, a costo di farmi odiare, che queste iniziative non hanno valore legale, ma possono "fare rumore" e comunque essere di aiuto alla causa che sostengono. Ringrazio A.N. per questo contributo

28 giugno 2007

Giardino dei Popoli

Care amiche e cari amici,
anche quest'anno il Gruppo Amnesty di Bologna parteciperà al
Festival "Giardino dei Popoli - per un mondo interculturale, creativo, colorato",
che si terrà
venerdì 29, sabato 30 giugno e domenica 1 luglio
al Parco dei Giardini (Ca' Bura) di Via Corticella
(sotto trovate informazioni, orari e il programma in dettaglio)
Al tavolino avremo come sempre appelli e materiale informativo ma potrete anche partecipare alla consultazione popolare della Campagna Controlarms sul Trattato per il controllo del commercio delle armi; venerdì sera vi segnaliamo la proiezione del film "Road to Guantanamo", premio Migliore Regia al Festival di Berlino 2006.
Veniteci a trovare, vi aspettiamo!
- - -

II Edizione Festival

GIARDINO DEI POPOLI

venerdì 29 giugno - h 18-24

sabato 30 giugno - h 16-24

domenica 1 luglio - h 16-24

Presso il Parco dei Giardini (Cà Bura) di Via Corticella

(bus 11c capolinea Arcoveggio; oppure bus 27, 97, 98 Corticella fermata Lipparini)

PROGRAMMA

Durante le tre giornate saranno presenti:

  • Banchetti informativi delle associazioni
  • Angolo massaggi e terapie alternative
  • Microfono aperto per lettura poesie: Culture del mondo.
  • Mostre fotografiche.
  • Artisti da giardino
  • PARCO DEL PENSIERO: Lascia un pensiero e ne riceverai un altro
  • Spazio giochi per i bambini
  • Balli tradizionali (I Grilli)

VENERDI 29 GIUGNO (18.00/24.00)

17.30 Apertura festival

18.00i Clownerie per bambini (Andare a Veglia)

18.00-20.00 Massaggi e terapie alternative: reflessologia plantare integrata e massaggio rilassante con oli essenziali.

18.30-19.30 Forum di Teatro dell'Oppresso. Presentazione del progetto VOLABO L'arte della comunicazione: insegnando si impara, imparando si insegna e illustrazione degli strumenti di informazione sui servizi diretti a migranti.

19.00-22.00 Cucina Senegalese (Toubandindy Diengseynabou)

20.00-21.00 Spettacolo teatrale: Xawaare_La Festa del Villaggio. Regia di Mamadou Dioume. Interpreti: Sara Grippo, Laura Manconi, Massimo Giudici. Musiche: Gianluca Carta, Tamburi Senegalesi. Voce: Sibillla Chapel.

21.00-22.00 Mikrokosmos - Coro Multietnico di Bologna diretto da Michele Napolitano

21.30- 22.30 Proiezione: The road to Guantanamo. Regia Michael Winterbottom e Mat Whitecross, Fandango Entertainment, Gran Bretagna 2006 (91').

22.15-24.00 Concerto JACARÉ

SABATO 30 GIUGNO (16.00/24.00)

16.00 Apertura festival

16.30-17.30 Presentazione progetto SOKOS: La cura delle donne che curano. Relatore Prof. Rabbih Chattat, medico specialista in psicologia clinica, Università di BO Facoltà di Psicologia Clinica .

17.00 Clownerie per bambini (Andare a Veglia)

17.30 Laboratorio sull'acqua e movimenti sismici (Geologia senza Frontiere, CNR)

18.00-20.00 Massaggi e terapie alternative: M'assaggiatori, massaggio sonoro con didjeridoo, reflessologia plantare integrata e massaggio rilassante con oli essenziali.

18.00-19.00 Incontro con gli umoristi IDA e ZAP.

18.15-19.15 Djang (Imparare):Laboratorio di percussioni. (Djembe Rythm)

18.30-20.00 Lezioni aperte di Aikido: Un'arte per la pace. Accademia di Aikido Bologna

19.00 Capoeira Angola Palmares Bologna

19.00-22.00 Cena Eritrea (SOKOS)

19.15-20.15 Aperitivo: musica dal Mozambico di Fernando Chironda.

20.30-21.30 Spettacolo teatrale: Brigante se more di e con Carla Vitantonio.

21.00-22.00 Proiezione: Voce dentro, voci fuorivideo_progetto documentaristico , (55 min) regia Ülle Toode. Al termine incontro con la regista.

22.00-24.00 Concerto DJEMBE RYTHM (Musiche dal Senegal)

DOMENICA 1 LUGLIO (16.00/24.00)

16.00 Apertura festival

16.30-18.30 Tavola rotonda: Quale cura per quale persona? Terapie e terapeuti in un mondo globalizzato. Interverranno: Dott. Marco Minarelli, pediatra, coordinatore Consultorio Famigliare–Pediatria di Comunità, Distretto Pianura Ovest BO. Dott.ssa Grazia Lesi, ginecologa, agopuntore, Responsabile progetti di ricerca in agopuntura della U.O. Consultori, AUSL BO. Prof. Rabbih Chattat , medico specialista in psicologia clinica, Università di BO Facoltà di Psicologia Clinica . Dott. Paolo Ballarin, psicologo psicoterapeuta

16.30 Laboratorio: Stoffe dei Popoli.

17.00 Cucina tradizionale Emiliana: crescentine. (Associazione Ca Bura)

17.00 Clownerie per bambini (Andare a Veglia)

18.00-20.00 Massaggi e terapie alternative: M'assaggiatori, massaggio sonoro con didjeridoo, reflessologia plantare integrata e massaggio rilassante con oli essenziali.

18.30-20.00 Lezioni aperte di Aikido: Un'arte per la pace. (Accademia di Aikido Bologna)

19.00-20.30 Assaggi Zuppe fredde dei popoli (Gli Amici di Piazza Grande)

19.15-20.15 Aperitivo: Performance_ live Didjeridoo di Gianni Placido (Didjeridoo Bologna)

20.00-21.00 Meditazione Tibetana Qi Gong e PNEI. (Daniela Cavallo)

20.00 -21.00 Proiezione Queer for Peace: appunti dai confini. (Palestina/Israele, 2003)

21.00-22.00 Spettacolo teatrale: 65 vestito. Progetto Standard Teatro. Regia/Testo: Arturo Negro. Musiche: Gruppo Zoe e Dj Francois. Fotoinstallazioni: Michele Ricchetti.

22.00-24.00 Concerto MILLE PAPAVERI ROSSI

Evento organizzato da:

Antica come le montagne

Associazione Yoda

Accademia di Aikido Bologna

con il patrocinio di:

Centro Servizi per il volontariato della Provincia di Bologna

Quartiere Navile

Comune di Bologna

Regione Emilia Romagna

Associazioni che hanno aderito:

Associazione YODA, Antica come le montagne, Accademia di Aikido Bologna, Cà Bura, SOKOS, Cielo Mar y Tierra, N.A.Di.R, Arcoiris, Andare a veglia, Amnesty International, Amici di Piazza Grande Onlus, Avvocato di Strada, Ghina Domus International, Yap, Ida e Zap, Rete Lilliput, Ingegneria senza frontiere, Geologia senza frontiere, Antagonismo gay: Queer for peace, Un ponte per, VideoInflussi, I Grilli, Circolo Arci Sputnik Tom, ArciMondo, Albero di Cirene, Aprimondo Centro Poggeschi, Curcubeu, Circolo Sardegna, Bologna by Now, Amici di Beppe Grillo, Associazione Unione Latino Americana ( U.L.A), Fiori di Strada Onlus, Rete Scuole Italiane per Migranti Adulti, M'assaggiatori, Associazione Culturale Mikrokosmos, Ya Basta, Psicologi per i Popoli (Emilia Romagna), Didjeridoo Bologna, Comitato di Bologna_Tutti Diversi Tutti Uguali, Libri e Dintorni, Associazione Mondo Donna Onlus, , Emergency, Intercultura (AFS).



--
Amnesty International Bologna
Via Irma Bandiera 1/5 - 40133 BO
tel 051/434384 - fax 051/6145363

26 giugno 2007

2.0

Il mio amico m1979 mi segnala un meme e stavolta mi va di rispondere. Davanti alle tante iniziative di moda fra i blogger mantengo un atteggiamento critico: ad alcune aderisco (vedi le "chiavi di ricerca" del mese) ad altre no. Questa mi piace anche perché mette in luce la mia arretratezza nell'utilizzo del Web 2.0... Quali risorse utilizzo?
  • Comunicare: Hotmail
  • Ricerca: Google, Wikipedia
  • RSS Reader: niente
  • Bookmark: niente
  • Statistiche: Google Analytics
  • Immagini e Video: YouTube, Google Video
  • Musica: niente
  • Blog: Blogger
  • Cataloghi: niente
  • Eventi: niente
  • Aggregatori/Editoria sociale: niente
  • Strumenti: niente

25 giugno 2007

L'altra satira politica

Si racconta che quando Dio creò il mondo, affinché gli uomini prosperassero, decise di concedere loro due virtù...

E così fece.

Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi.

Gli inglesi perseveranti e studiosi.

I giapponesi lavoratori e pazienti.

I francesi colti e raffinati.

Gli spagnoli allegri e accoglienti.

Quando arrivò agli italiani si rivolse all'angelo che prendeva nota e gli disse: "Gli italiani saranno intelligenti, onesti e comunisti!".

Quando terminò con la creazione l'angelo gli disse: "Signore hai dato a tutti i popoli due virtù ma agli italiani tre, questo farà sì che prevarranno su tutti gli altri".
"Porca miseria! E' vero! Ma le virtù divine non si possono più togliere, che gli italiani abbiano tre virtù! Però ogni persona non potrà averne più di due insieme".

...e fu così che:
- L'italiano che è comunista e onesto, non può essere intelligente.
- Colui che è intelligente e comunista, non può essere onesto.
- E quello che è intelligente e onesto non può essere comunista!!!


Ringrazio D.N. per questo contributo

21 giugno 2007

Berlicche e Kakà

Occhio, quel Kakà gioca con loro

di Berlicche (dialogo tra uno zio diavolo e il nipote Malacoda) da TEMPI del 14 giugno 2007

Mio caro Malacoda, vedi di metterti sulle tracce di questo Kakà, un brasiliano che fa il calciatore in Italia, uno che si professa molto credente. Ma non è questo che mi disturba, sono tanti i calciatori che si fanno il segno della croce prima di entrare in campo, gli allenatori che agitano acqua benedetta, si tratta a volte di una forma di fede che fa sorridere per la sua ingenuità e spesso sa di scaramanzia mascherata. Non mi preoccupa neanche il fatto che questo vada oltre un generico «io credo in Dio. è lui che mi dà la forza di fare quello che faccio. se gioco bene è perché Dio lo vuole», quanto piuttosto che pensi che questa sua fede abbia delle conseguenze. Non sono rimasto colpito dal fatto che abbia detto di essere arrivato vergine al matrimonio, e che questo sia successo realmente (cerca di capirmi, la botta mediatica è stata enorme, e per noi tremenda, ma un valore può sempre essere trasformato in una moda), quello che realmente mi infastidisce è vedere nel 2007 un giovane che pensi che la fede sia incidente sulla vita, ritenga che Dio, oltre che ispirarlo, possa anche chiedergli qualcosa. Il pericolo per noi non sono le supposte conseguenze etiche della fede, ma il suo non essere più afasica. Non è la coerenza morale di Kakà che ci deve allarmare, ma la sua cogenza logica. Non so se lo faccia in modo riflesso, ma quando dice «la Bibbia insegna che il vero amore si raggiunge solo con le nozze», torna a legare ciò che eravamo riusciti a separare per secoli: l'essere e la presenza. In modo molto pratico, stanco di cercare argomenti per dimostrare che Dio non c'è, l'uomo moderno si era accucciato nella rassicurante ipotesi che Dio se c'è non c'entra, c'è ma non è presente, si può, anzi si deve vivere "come se non ci fosse". Come sa chiunque sia andato in macchina con la fidanzata con seduti dietro i genitori di lei, come sa chiunque abbia giocato a pallone con il padre a bordo campo, come sa chiunque abbia parlato in pubblico davanti al suo maestro. la sola presenza, anche silenziosa, cambia il modo di vivere. A prescindere dalla sua coerenza - ma la coerenza non è mai stata una virtù, semmai un miracolo e per questo doppiamente pericolosa - uno che dice che Dio "insegna" dimostra un atteggiamento dal nostro punto di vista nefasto. Perché vuol dire che c'è qualcosa da imparare, che lo spontaneismo non è un valore (semmai lo è la spontaneità con cui si aderisce all'insegnamento). Perché vuol dire che l'uomo non è regola a se stesso e questo è contro tutto il nostro dannarci a favore della dannazione universale.
P. S. Datti comunque da fare perché questo Kakà non capisca che il vero nome dell'amore è fedeltà, una virtù che non necessita della reciprocità, come dimostra la storia di Dio con quel popolo che ritiene suo, e come ogni madre e ogni padre capiscono a loro spese. Casto possiamo sopportarlo, fedele sarebbe troppo.
Tuo affezionatissimo zio Berlicche


Ringrazio A.N. per questo contributo

La Russia è un paese incredibile

Putin ha acquisito un telefono con i documenti di copertura?

Secondo questi documenti Vladimir Vladimirovič[1] è un ingegnere militare

Problemi con la linea

Nel 2005 il presidente non aveva ancora un telefonino, ma nel 2006 esso (essi) già non funzionava(no)

Durante l’incontro con il ministro delle Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni Putin chiese se Rejman[2] avesse un telefonino. Sì, ho un telefono...” – rispose il ministro. In risposta, come riporta la ITAR-TASS, il presidente fece notare: “Io non ho neanche un telefonino”.

30.12.2005

“Ho molti telefonini, ma nessuno di essi funziona. Non ho semplicemente tempo per questo” <...> “Ci sono altri mezzi di comunicazione”.

25.10.2006 (durante una “linea diretta”[3])

Lettera aperta del reporter di cronaca nera S.Ju. Kanev
al Presidente della Federazione Russa V.V. Putin

Egregio Vladimir Vladimirovič!

Scusi lo stupido del sottoscritto! Metto sempre il naso dove non si deve. Fra l’altro, è colpa Sua. Beh, che bisogno c’era di parlare dei suoi cellulari. Avesse detto, toh, non ne ho mai avuti. O, male che vada, che ne ha, ma solo uno. Può capitare. Ma lei: certo che ne ho e anche più di uno!

Sarò sincero, la Sua ultima frase non mi ha dato. Già si aveva molta voglia di sapere: quanti cellulari può avere il presidente russo? Ma ecco che alle Tre Stazioni[4] sono comparsi dischi freschi di database. Beh, sa, quei dati che gli sbirri scaricano dalle proprie basi e poi vendono. Carichi un disco[5] del genere sul computer e hai la vita di qualsiasi persona sul palmo di una mano. Vuoi sapere dove risiede? – Prego... Se ha un’automobile? – Per l’amor di Dio… La quantità di telefonini? – Come sputare per terra… Beh, allora ho comprato un disco[6] del genere con i numeri e i cognomi dei proprietari di telefoni cellulari.

Non nascondo che, quando ho digitato sulla tastiera il Suo cognome, il Suo nome e il Suo patronimico[7], mi tremavano un po’ le mani e la fronte ha preso a sudarmi. Capisce, non ti immischi tutti i giorni nella vita privata del presidente.

Non l’avessi mai fatto! Ecco che sul monitor sono apparsi tre numeri

A quanto risulta, Lei ha acquistato un cellulare dal numero 695 ** ** quando era ancora a Piter[8]. Gli altri due (467 ** ** e 503 ** **) li ha acquistati a Mosca. E questo è ancora nulla, Vladimir Vladimirovič. Ma stando a questi dai, al momento di acquistare i telefoni Lei ha presentato tre documenti del tutto diversi. Per primo il passaporto[9] “nativo”, ancora sovietico XI-SV 783***, emesso il 12.04.72 10 dalla questura della città di Leningrado. Il secondo, pure da sovok[10], XII-VG 643***, emesso il 07.08.87 dalla sezione del ministero degli Interni dell’RIK[11] di Nytva[12] nella regione di Perm’. Il terzo telefonino è stato acquistato, stando ai dati, con il documento militare VP 047***, emesso il 25.06.88 dal VVISU (Vysšee Voennoe Inženerno-Stroitel’noe Učilišče[13]) della città di Leningrado.

Inizialmente non potevo crederci. Forse, pensavo, è una qualche coincidenza? Pochi Putin Vladimir Vladimirovič[14] hanno documenti diversi e si comprano tre cellulari. Ma ogni volta, digitando il luogo di residenza dell’acquirente, la “base” dava i Suoi vecchi indirizzi di Piter e di Mosca. Beh, ho pensato, c’ho azzeccato! Sono venuto a sapere un terribile segreto! Pare che il nostro Vladimir Vladimirovič non sia solo un agente segreto. E’ anche un ingegnere militare!

Le dico onestamente, compagno presidente, mi sono indignato! Perché, ci si chiede, questo fatto è stato nascosto al pubblico? Perché non lo ha indicato nelle note biografiche prima delle elezioni? Ho pensato perfino di fare una denuncia alla Commissione Elettorale Centrale[15]. E un’altra alla polizia.

Ma poi è passato da me un vicino. Fra l’altro, un ex poliziotto. Questi voleva davvero dare la caccia ai banditi ed ecco che lo hanno cacciato dagli organi[16]. Gli ho detto: dunque, le cose stanno così e così. E lui si mette a ridere e dice: “Che scemo matricolato[17] che sei! “Carte”[18] del genere le hanno tutti gli uomini dell’FSB[19]. Sono documenti di copertura. Il passaporto vero lo tengono sempre a casa. O in cassaforte in ufficio”.

Insomma, L’“ho beccata”, Vladimir Vladimirovič. Ho scoperto il suo “pezzo di carta”[20] segreto. Sono pentito. Ma è anche colpa Sua! Perché doveva parlare a tutto il paese dei suoi telefonini?
Quando database del genere si vendono ad ogni angolo...

Con le mie più sincere scuse,

Sergej Kanev, reporter di cronaca nera

P.S. Quasi me ne dimenticavo. Tutti e tre i telefonini sono fuori uso.

18.05.2007, “Novaja Gazeta”, http://novayagazeta.ru/data/2007/color18/05.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)



[1] A un russo con cui non si è in confidenza bisogna rivolgersi chiamandolo per nome e patronimico (sorta di peculiare cognome russo derivante dal nome del padre – anche il padre del presidente russo si chiamava Vladimir, perciò Putin si chiama Vladimir Vladimirovič).

[2] Leonid Dododžonovič Rejman, esperto di telecomunicazioni e ministro delle Tecnologie e delle Comunicazioni.

[3] Una di quelle trasmissioni televisive in cui Putin parla direttamente con i cittadini. Inutile chiedersi quali siano i criteri di selezione che permettono di parlare con il presidente russo in diretta televisiva…

[4] La piazza Komsomol’skaja (del Komsomol – cioè della KOMmunističeskij SOjuz MOLodëži, “Unione della Gioventù Comunista”) di Mosca è detta “Piazza delle Tre Stazioni” perché vi si trovano le stazioni dette “di Leningrado”, “di Jaroslavl’” e “di Kazan’”, così dette perché da qui partono i treni diretti principalmente verso queste tre città.

[5] L’autore usa il termine bolvanka, che in russo standard può indicare un modello, una testa da manichino, ecc., ma che nel gergo degli utenti dei computer indica un CD riutilizzabile.

[6] Vedi nota 5.

[7] Negli elenchi ufficiali i russi vengono indicati per cognome, nome e patronimico.

[8] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[9] In Russia non esistono carte di identità e il passaporto è utilizzato come documento di identità in tutti i casi.

[10] Sovok significa “paletta”, ma in Russia il termine indica i “sovietici”, da intendersi anche per nostalgici dell’Unione Sovietica. Il corsivo è mio.

[11] Rajonnyj Ispolnitel’nyj Komitet (Comitato Esecutivo Provinciale), in pratica il governo della provincia.

[12] Cittadina dell’estremo oriente della Russia europea.

[13] Istituto Superiore Militare di Ingegneria delle Costruzioni (il corsivo è mio).

[14] L’autore qui usa cognome, nome e patronimico al plurale (Vladimiry Vladimirioviči Putiny), ma in realtà solo i cognomi russi si declinano al singolare e plurale – e al maschile e femminile…

[15] L’istituzione russa che “vigila sulla regolarità” delle elezioni.

[16] Per “organi” in Russia si intendono gli organi del ministero degli Interni, cioè la polizia e (soprattutto) i servizi segreti.

[17] Nell’originale durilka kartonnaja (“scemo di cartone” – modo per dire con falsa pompa che qualcuno è un idiota totale).

[18] Nell’originale ksivy, che nel gergo della mala sta per “documenti falsi”, ma nel gergo giovanile sta per “documenti” in generale.

[19] Federalnaja Služba Besopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), l’erede del KGB…

[20] Letteralmente koročka (“piccola crosta” – nel linguaggio colloquiale sta per “diploma incorniciato”).

20 giugno 2007

Cose assurde

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE
contro lo spettacolo blasfemo e anticristiano “Messiah Game”
alla Biennale di Venezia

Nell’ambito della programmazione della Biennale Danza è previsto per il 27 e 28 Giugno lo spettacolo blasfemo e anticristiano Messiah Game del coreografo tedesco Felix Ruckert.

Messiah Game propone una versione masochistica e orgiastica della Passione di Gesù Cristo, dall’Ultima Cena alla Crocifissione, letta in chiave autolesionistica e pornografica. Un gravissimo attentato contro i milioni di Cattolici italiani, ma soprattutto contro la divina Persona del Santissimo Salvatore. Si veda la presentazione nel sito internet del coreografo: http://www.felixruckert.de/Messiah%20Game.html

La Lega Cattolica Antidiffamazione lancia un appello al Cardinale Patriarca di Venezia, ai Sacerdoti, ai Religiosi, alle Parrocchie, alle Associazioni del laicato e a tutti i Cattolici affinché sia immediatamente coordinata un’attività di protesta, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di ricorso alla legge per impedire che ancora una volta si offenda e si oltraggi impunemente Nostro Signore Gesù Cristo, la cui Passione e Morte sono state il prezzo della nostra Redenzione.

La Presidenza della Lega Cattolica Antidiffamazione chiede alle Istituzioni pubbliche di stigmatizzare senza esitazione alcuna questo spettacolo blasfemo, ritirando ogni forma di sostegno, patrocinio e finanziamento alla Biennale Danza. Per questo ti invitiamo a mandare lettere, email e fax di protesta al Comune, alla Regione e alla Biennale: i recapiti sono reperibili nel menu a destra sotto la voce "Boicottaggio - Spettacoli/eventi".

La CADL chiama inoltre a raccolta chi voglia partecipare attivamente alle iniziative di protesta e di denuncia che verranno intraprese.

L'appello del Presidente della CADL è disponibile anche in podcast: clicca qui.
Per sottoscrivere la protesta della CADL clicca qui.
Per informazioni scrivi a segreteria@cadl.it Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo o visita il sito www.cadl.it

FACCIAMOCI SENTIRE!
Questa volta non offendono solo noi Cattolici: bestemmiano il nostro Dio!


Ringrazio G.N. per questo contributo

Democrazia è partecipazione

Ricevo e pubblico volentieri:


Vi comunico che il giorno 22 giugno dalle ore 21,00 alle 24,00 nello
splendido Parco della Parrocchia di Badia a Settimo si terrà il 1°
concerto a cui Partecipano i Darms e i Creepers organizzato dal Forum
Trasversale dei Giovani dell'Associazione "Democrazia è
Partecipazione, l'Organizzazione".
Il concerto che vedrà la presentazione ai giovani dell'Associazione,
si pone come momento importante della sua vita il dialogo e
l'apertura ai giovani perché c'è sempre spazio per la loro musica e
la loro esuberanza.
Durante il concerto che è libero per tutti, il Promotore Generale
Nazionale presenterà l'Associazione.
Con Preghiera di Pubblicazione

Claudio Raspollini

19 giugno 2007

...d'altronde non è solo della Cecenia che NON si parla

Da Amnesty International Bologna ricevo e pubblico volentieri:


DA EURO BURMA OFFICE
Campagna internazionale per celebrare il 62esimo compleanno di Aung San Suu Kyi

Cari amici,

Vorremmo celebrare insieme a voi il 62esimo compleanno di Aung San Suu Kyi
(19 giugno 2007) unendoci alla campagna internazionale lanciata per la sua
liberazione.

Recentemente, nonostante le pressioni internazionali e le manifestazioni dei
suoi sostenitori, il regime militare di Myanmar contro il quale lei si è
sempre battuta, ha deciso di prolungare la sua detenzione di un altro anno.

Degli ultimi 17 anni, San Suu Kyi ne ha trascorsi circa 11 in isolamento.

Vogliamo far sapere al Governo birmano che ASSK ed il popolo birmano non
sono soli e che c`e` qualcuno che pensa a loro anche in Italia.

Abbiamo bisogno del vostro aiuto per far si che la campagna abbia l`effetto
sperato. Iniziate sin da ora a spedire lettere di protesta (aggiungete un
vostro commento o augurio) e spedite il tutto all`Ambasciata birmana con
sede a Roma:

Ambasciata Presso Lo Stato Italiano Myanmar

00135 Roma (RM) - Via della Camilluccia, 551

Se volete, potete mandare il vostro messaggio di auguri tramite email,
sempre all`Ambasciata Birmana in Italia:

meroma@tiscalinet.it


(Per favore Bcc il vostro messaggio al nostro indirizzo:
burma@euro-burma.be)

o se preferite potete spedire una cartolina di auguri direttamente ad Aung
San Suu Kyi:

Daw Aung San Suu Kyi

54 University Avenue

Bahan 11201

Yangon

Myanmar



Per favore inoltrate questo messaggio a chiunque possa essere interessato ad
aiutarci,
Grazie per la vostra gentile collaborazione,
Margherita Bebi (Euro Burma Office)
- - - - - - - - - - -
LA FARFALLA E I GENERALI

http://www.lavocedirobinhood.it/public/1000364609aung.jpg"


di Marina Montagna

Forse in Italia non molti sanno chi è Aung San Suu Kyi, la "farfalla
d'acciaio" birmana, come la chiamano quelli che la amano per la sua
straordinaria forza interiore celata dietro un aspetto fragile e gentile.
Certo nel 1991 Aung San Suu Kyi ha vinto il premio Nobel per la pace ma sul
palcoscenico della storia i riflettori sono puntati su quanti detengono il
potere - politico, economico, finanziario o militare - e possono decidere le
sorti di interi popoli, non su quanti senza clamore, giorno dopo giorno, si
battono per la democrazia e per la libertà, mettendo in gioco la propria
vita e rischiando di perderla. Non eroi ma uomini e donne normali, spesso
sconosciuti, ancora più spesso ridotti al silenzio da regimi brutali che non
esitano a calpestare i più elementari diritti umani e a reprimere con la
violenza ogni tentativo di ribellione e di cambiamento dello status quo.
Aung San Suu Kyi è sicuramente una di questi.
Nata a Rangoon nel 1945, pur essendo figlia di uno dei principali artefici
dell'indipendenza birmana assassinato nel 1947, inizialmente non sembra aver
ereditato una particolare vocazione politica in senso stretto. Infatti, dopo
aver lavorato per alcuni anni presso la segreteria delle Nazioni unite a New
York, nel 1972 sposa uno studioso inglese, Michael Aris, e si trasferisce
nel Regno Unito dove per un lungo periodo conduce una esistenza tranquilla
accanto al marito e ai due figli, Alexander e Kim. Nel 1988 però la svolta:
per assistere la madre gravemente malata torna in Birmania dove già dal
1962, a seguito di un colpo di stato, si era insediata al potere una giunta
militare che con la nazionalizzazione delle industrie, la soppressione dei
partiti politici e la proibizione del libero scambio aveva portato il Paese
all'isolamento dal resto del mondo.
E proprio il 1988 è un anno
drammaticamente importante per la storia birmana; a seguito della rivolta
studentesca e di una feroce guerra civile causa di migliaia di morti, viene
proclamata la legge marziale. Nasce allora la Lega Nazionale per la
Democrazia (NLD) e Aung San Suu Kyi ne diventa il leader e il Segretario
generale.

Nonostante l'insuccesso dell'insurrezione popolare, spietatamente soffocata
nel sangue, le proteste del 1988
aprono la strada per libere elezioni
che si tengono, per la prima volta in 30 anni, nel 1990. Intellettuali,
operai e masse di contadini oppressi e affamati intravedono finalmente una
speranza di rinascita per quella terra - un tempo ricca, colta e tollerante
- sprofondata nella miseria e nella dittatura. Il NLD, guidato da Aung San
Suu Kyi, trionfa alle elezioni generali assicurandosi l'82% dei voti ma la
giunta militare si rifiuta di cedere il potere ed arresta Aung San Suu Kyi,
che stante ai risultati delle urne dovrebbe ricoprire la carica di legittimo
Presidente della Birmania, e altri componenti dell'NLD.

Inizia così la estenuante detenzione di Aung San Suu Kyi: rimessa in libertà
nel 1995, viene nuovamente arrestata nel 2000, riliberata nel 2002 e
nuovamente arrestata nel 2003. Da allora Aung San Suu Kyi si trova agli
arresti domiciliari, senza alcun contatto con il mondo esterno. Quando nel
1999 il prof. Michael Aris si ammala di cancro la giunta militare gli
impedisce di entrare in Birmania per incontrare Aung San Suun Kyi ma concede
a quest'ultima la possibilità di lasciare il Paese, costringendola a fare
una scelta lacerante: accettare l'esilio pur di rivedere il marito che si
andava spegnendo, divorato da un male dal quale non aveva scampo, o restare
in patria per continuare tenacemente la battaglia non violenta per la
libertà del suo popolo. Aung San Suu Kyi decide di rimanere. Il prof. Aris
morirà così lontano dalla moglie, fedele alla promessa, fattale prima del
matrimonio, di non frapporsi mai tra lei e i suoi ideali.

E' importante sottolineare che Aung San Suu Kyi non è accusata di alcun
crimine, di alcun reato ma le leggi vigenti in Birmania consentono di
condannare - arbitrariamente, senza preventivo giudizio - alla detenzione
fino a cinque anni, ulteriormente prorogabili di anno in anno, anche chi è
solo genericamente considerato pericoloso "per la sicurezza e la sovranità
dello Stato".

Oggi in Birmania, sono migliaia i prigionieri "politici" che dopo essere
stati sottoposti a maltrattamenti e torture, ove quest'ultime non abbiano
avuto esiti mortali, vengono lasciati in condizioni sub-umane a marcire
nelle carceri, talvolta addirittura nelle celle destinate ai cani
dell'esercito, perché colpevoli di aver fondato organismi studenteschi o di
aver distribuito volantini o di aver partecipato a pacifiche manifestazioni
di protesta o semplicemente di aver scritto un articolo o una poesia.

Basti pensare che quando nel 2000 venne pubblicato il cd degli U2 " Is all
that you can't leave behind", contenente il brano "Walk on" dedicato a Aung
San Suu Kyi, il regime non solo censurò e mise al bando il disco ma
addirittura stabilì la pena della galera da tre a vent'anni per chiunque lo
avesse venduto, acquistato o ascoltato.

"E se il buio dovesse dividerci / e se il tuo cuore di vetro dovesse
rompersi / e se per un secondo tu dovessi voltarti indietro / oh no, sii
forte. Vai avanti. Continua a camminare."

Questi i versi di Bono che tanto in allarme misero i generali!

Oggi in Birmania, che i depliants turistici descrivono come un Paese "in cui
tradizioni, arte, religione e bellezze naturali si fondono in un fascino
unico al mondo", sono illegali i telefoni cellulari e internet mentre serve
una speciale autorizzazione delle autorità militari per possedere un fax,
una fotocopiatrice o un'antenna satellitare.

Oggi in Birmania, nel paese dei templi da favola, della più preziosa giada e
dei rubini color "sangue di piccione", il regime, che ha concentrato nelle
proprie mani tutte le ricchezze del Paese, fa sistematicamente ricorso al
lavoro forzato di uomini, donne e bambini sequestrati e tenuti sotto la
costante minaccia di violenze, di stupri "punitivi" e persino di morte. Come
documentato dalla Commissione dell'ONU sui diritti umani e da Amnesty
international nei suoi rapporti, il "lavoro forzato è stato ed tuttora
utilizzato per lo sviluppo delle infrastrutture di base, come le strade, per
costruire luoghi turistici come alberghi lussuosi o campi da golf. I soldati
arrivano nei villaggi ed esigono che una persona per famiglia vada a
lavorare. Questa non riceve né salario né cibo. Sarà uccisa se tenterà di
fuggire. Bambini di nove anni sono stati costretti a lavorare in queste
condizioni".

L'area più colpita dalla violenza dei militari è quella sud-orientale;
perciò ogni anno migliaia di esuli si muovono verso il confine con la Thailandia
dove sono
stati allestiti dei campi profughi. I rifugiati hanno comunque scarse
possibilità di migliorare le loro condizioni di vita; la maggior parte della
popolazione è estenuata da fame e malnutrizione e molti bambini per
sopravvivere vengono costretti alla prostituzione. In questo stato le
persone diventano facile bersaglio di malattie come malaria, epatite e AIDS


Nonostante tutto questo Aung San Suu Kyi non è mai caduta nella trappola
dell'odio per i suoi avversari ma ha continuato la sua lotta non violenta
affermando che "la vera rivoluzione è quella dello spirito" ed ha esortato
il suo popolo a non arrendersi perché "non è il potere che corrompe, ma la
paura. La paura di perdere il potere corrompe quelli che lo detengono. La
paura della frusta, quelli che la subiscono".

Se potessimo esprimere la nostra solidarietà ad Aung San Suu Kyi e a quanti
condividono la sua stessa sorte, ci piacerebbe far nostre le parole di Bono
e dire ad ognuno di loro: sii forte, vai avanti! Walk on!

17 giugno 2007

Chuck Norris Facts

Chuck Norris ha sostenuto la campagna di George Bush per le elezioni presidenziali del 1988.

E' il maggiore dei tre figli di of Ray e Wilma Norris. I fratelli di Chuck sono Wieland Norris (nato il 12 luglio 1943, morto in combattimento in Vietnam nel 1970) e Aaron Norris. Aaron è il più giovane del trio, il proverbiale "piccolo della cucciolata".

E' padre di Mike Norris ed Eric Norris, l'ultimo dei quali è un pilota professionista della categoria "Stock Car". Chuck ha anche una figlia di nome Dina, nata nel 1964. Diane Holechek è la madre dei summenzionati figli di Chuck; di questi tre, Dina è la sola non menzionata nell'autobiografia di Chuck del 1980, "The Secret Of Inner Strength: My Story" (Il segreto della mia forza interiore. La mia storia). Più recentemente Chuck e Gena O'Kelly (la sua seconda moglie) hanno salutato la nascita dei gemelli di sesso diverso Dakota Alan (il bimbo) e Danilee Kelly (la bimba). I gemelli sono nati il 30 agosto 2001.

Si è allenato spesso con Bruce Lee.

E' stato 6 volte campione del mondo di Karate; tra coloro che ha affrontato per ottenere i titoli ci sono i colleghi attori Joe Lewis e Steve Sanders.

E' stato maestro di Karate degli attori Steve McQueen e Chad McQueen, padre e figlio. Il più vecchio dei due McQueen incoraggiò Norris a tentare la carriera nel cinema e nella televisione; pare che abbia detto a Chuck: "Se non sai fare nient'altro, puoi sempre fare l'attore".

Ha ricevuto il premio "Veterano dell'Anno 2001" al 6° "American Veteran Awards" (12 dicembre 2001).

Nei film in cui interpreta un poliziotto Norris preferisce in genere lavorare da solo (vedi Lone Wolf McQuade (1983), Code of Silence (1985) e Top Dog (1995)).

Ha 3 nipoti dal figlio Eric Norris; tra questi la collega attrice Gabby Di Ciolli.

Ha creato due proprie arti marziali: Chun Kuk Do ("La via Universale") e l'American Tang Soo Do.

E' il Fondatore del National Tang-Soo-Do Congress (NTC) e della United Fighting Arts Federation (UFAF). Chuck è anche presidente di quest'ultima.

(...)

E' cintura nera di 10° grado di Tang Soo Do e anche cintura nera di 8° grado di Tae Kwon Do, cioè lo stile coreano (o tradizionale) di ciascuna.

Suo padre Ray rimase ucciso in un incidente d'auto, poco dopo la rimozione di un tuomre. Parte della gola e del mento di Ray erano stati asportati; nella sua trachea era stato inserito un tubo per aiutarlo a respirare. Ray fu scaraventato fuori dalla propria auto nell'urto e il tubo fuoriuscì. Ray morì soffocato per terra perché nessuno sul luogo dell'incidente sapeva di quel tubo.

Il suo insegnante di dizione e recitazione fu Jonathan Harris, famoso per "Lost in Space" (1965). Harris "gli insegnò a parlare" mettendogli le dita in bocca e aprendogliela in questo modo. Chuck dice che Jonathan è l'unico uomo al mondo che avrebbe potuto fargli questo impunemente... cosa di cui Harris è sempre stato fiero.

Si ritiene comunemente che gli sia stato offerto il ruolo di Sensei Jon Kreese in Karate Kid (1984). Avrebbe respinto l'offerta, sostenendo che non voleva che il suo nome fosse collegato a un personaggio così brutale e malvagio. In realtà questa è una leggenda metropolitana; Norris stesso l'ha messa in discussione. Quando ha preso parte allo show radiofonico di Adam Carolla il 9 febbraio 2006, Norris ha affermato che il ruolo non gli è mai stato offerto.

Nonostante le loro enormi differenze politiche, è amico dell'attrice Whoopi Goldberg. Fu così favorevolmente impressionato da una sua performance che cercò, senza successo, di ottenerle un ruolo nel suo film Invasion U.S.A. (1985).

Il Reader's Digest una volta ha riportato una storia su come Norris (...) preferisca trovare un modo non violento per risolvere le situazioni. Norris una volta era in un bar, quando un cliente entrò e gli disse "Quello è il mio poso. Spostati." Norris lo fece e quando il cliente si sedette, lo riconobbe. Allora disse "Chuck, avresti potuto prendermi a calci nel culo, se avessi voluto. Invece di spostarti, perché non mi hai colpito?" La risposta di Norris fu: "Cosa avrebbe risolto questo?" Norris disse poi che questa esperienza finì col fargli trovare un nuovo ammiratore e un nuovo amico.

E' diventato cintura nera di Jiu Jitsu brasiliano sotto la guida dei fratelli Machado.

Da bambino il suo idolo e il suo attore preferito era John Wayne. In effetti, i personaggi da loro interpretati sullo schermo hanno molto in comune. Entrambi hanno raggiunto il massimo della fama interpretando bravi ragazzi dai modi spicci, incorruttibili e in grado di fare di tutto perché giustizia sia fatta e i cattivi abbiano quello che si meritano.

E' un fermo sostenitore del Partito Repubblicano.

E' membro della NRA.

E' un buon amico del leggendario scrittore e regista John Milius.

Ama giocare a golf e partecipa a molti incontri di golf per celebrità.

Un sito noto come "Chuck Norris Facts" è stato creato per fare una parodia della sua carriera. Chuck non si sente offeso dal sito, anzi, dice di sentirsi onorato di avere un sito con il proprio nome e che ride quando legge i "facts".

Ha partecipato allo show televisivo "The Contender" (2005) con il collega superstar dei film di azione Sylvester Stallone.

E' stato ospite di "The Price is Right Million Dollar Spectacular" in onore dell'80° compleanno di Bob Barker. Tra gli altri celebri ospiti c'erano Céline Dion, Ray Romano, Charlie Sheen e Larry King.

Era stato scelto inizialmente per il ruolo di Red Forman nella sitcom della Fox "That '70s Show" (1998), ma stava già girando "Walker, Texas Ranger" (1993), così ha dovuto rinunciare.

Ha appoggiato attivamente la campagna di George W. Bush per diventare governatore del Texas nel 1994.

(...)

Era presente alla prima cerimonia di insediamento del presidente George W. Bush insieme ai colleghi e da lungo tempo sostenitori dei Repubblicani Sylvester Stallone e Robert Duvall (20 January 2001).

E' uno dei tre americani ad avere il titolo di cintura nera di ottavo grado di tae-kwon-do.

Era presente a una festa di San Valentino alla Casa Bianca, indossando stivali neri con lo smoking. Il cantante Michael Feinstein ha coronato la serata romantica cantando canzoni d'amore ai presenti, tra cui il nuovo giudice della Corte Suprema Samuel Alito, il cantante Wayne Newton e i senatori Mitch McConnell e Joseph Lieberman (14 February 2006).

Ha preso parte alla campagna dei Repubblicani per le elezioni di medio termine del 2006.

Entrambi i suoi genitori erano per metà irlandesi e per metà Cherokee.

Nel 2006 Norris ha cominciato a scrivere articoli per il blog conservatore WorldNetDaily. Nei suoi articoli ha espresso il proprio credo sostenendo, tra le altre cose, che l'evoluzione non esiste, che coloro che hanno problemi dovrebbero volgersi a Cristo e che i "veri patrioti" non dovrebbero sostenere una separazione tra la chiesa e lo stato. Inoltre Norris parla anche a nome delle organizzazioni che sostengono la preghiera nelle scuole pubbliche.

E' un "cristiano rinato".

Ha prestato servizio nell'Aeronautica degli USA.

Chuck Norris e sua moglie fanno parte della dirigenza del National Council of Bible Curriculum in Public Schools (Consiglio Nazionale per l'Insegnamento Obbligatorio della Bibbia nelle Scuole Pubbliche).


Fonte: Imdb (http://www.imdb.com/name/nm0001569/bio)