31 gennaio 2008

Il pane degli angeli

I mai visti: Il pane degli angeli

(20 dicembre 2007 - 3 febbraio 2008)

Si è rinnovato anche questo anno l'ormai consueto appuntamento con la mostra natalizia de "I mai visti", una selezione di opere abitualmente nascoste alla vista del pubblico, poiché conservate nei depositi degli Uffizi. Il tema scelto per questa settima edizione è il sacrificio eucaristico, argomento teologico pertinente alle festività natalizie, oltre che educativo. Un evento nuovo pensato con l'auspicio che da tali scelte possano scaturire coscienze mature e meno allineate all'imperante volgarità culturale ed intellettuale, alimentata dall'appiattimento dei gusti e dall'abuso di concetti scontati.

Anche questo anno il Polo Museale Fiorentino e gli Amici degli Uffizi hanno riconfermato il loro regalo di Natale alla città di Firenze, l'appuntamento a cui ormai siamo tutti abituati e a cui non è possibile mancare: I mai visti, l'esposizione che ogni anno ci presenta un gruppo di opere solitamente invisibili al pubblico, perché chiuse nei ricchissimi depositi della Galleria degli Uffizi.

Il titolo dell'esposizione in corso è Il pane degli angeli, denominazione che di primo acchito potrebbe suscitare domande e curiosità sul tema che connota questa settima edizione de I mai visti, e non essere correttamente interpretata.

Che cosa ha voluto dire Antonio Natali, curatore della mostra e direttore della Galleria degli Uffizi, con questo titolo?

Sicuramente non si pone questa domanda chi ha partecipato alla veglia della vigilia di Natale, dove nel Prefazio, ossia la prima parte della Preghiera eucaristica, il sacerdote recita: «È veramente giusto rendere grazie a te, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, per il Mistero della Vergine Madre. Dall'antico avversario venne la rovina, dal grembo verginale della figlia di Sion è germinato colui che ci nutre con il pane degli angeli ed è scaturita per tutto il genere umano la salvezza e la pace. La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria. In lei, madre di tutti gli uomini, la maternità redenta dal peccato e dalla morte, si apre al dono della vita nuova. Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia in Cristo nostro Signore».

Non sono state scelte, dunque, opere illustranti la Natività o l'Epifania, temi natalizi, per eccellenza, ma un tema teologico, che si lega comunque al tempo del Natale tanto da essere proposto nel Prefazio che abbiamo ora riportato.

La confusione, che la maggior parte degli italiani hanno nell'interpretare e distinguere correttamente i concetti di laicismo e laicità ha, infatti, portato a una sempre maggiore estraneità, dei giovani in particolar modo, nei confronti degli eventi biblici e dei concetti teologici, così che il rifiuto della fede è andato di pari passo con l'ignoranza, e di conseguenza con un diffuso analfabetismo delle immagini, ossia un'incomprensione profonda di ciò che un artista ha inteso comunicare attraverso la sua opera.

Di ciò è pienamente consapevole chi si occupa di storia dell'arte e chi si prende cura del nostro patrimonio artistico. Come potrebbero costoro abbracciare le politiche di chi rifiuta le radici cristiane dell'Europa e di chi ha diffuso l'idea che essere laici corrisponde in sostanza a una condizione di ateismo e di conseguenza ad un allontanamento da sé e dalla vita pubblica di qualsivoglia aspetto (concetto, atto o prodotto) che abbia a che fare con la sfera religiosa? Come ha affermato con forza Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, se così fosse e si volesse, dovremmo svuotare la metà degli Uffizi delle sue opere.

È stato pensato, dunque, che il tema di questo anno dovesse essere gradito e al tempo stesso educativo, esemplificato in un percorso dove le opere fossero in grado di rispondere a domande quali "Chi è colui che ci nutre con il pane degli angeli?" e "Che cos'è il pane degli angeli?".

Da parte mia, essendo oltre che storica dell'arte anche insegnante nelle scuole superiori, non posso che appoggiare la scelta fatta, consapevole che i nostri figli, che interpretano oggi, per fare un esempio, la colomba simbolo dello Spirito Santo come la colomba della pace o una Fuga in Egitto come una donna con un bambino in braccio in groppa a un asino e un uomo anziano al fianco, sono coloro che dovranno valorizzare e prendersi cura del patrimonio artistico di cui sono eredi.

Pienamente condivisibile è, dunque, l'auspicio di Antonio Natali, ossia che la scelta di determinati soggetti e contenuti, sebbene meno umanamente seducenti rispetto ad altre culture, possa contribuire a far nascere «coscienze mature e meno allineate».

Il percorso espositivo ripercorre l'itinerario della redenzione, iniziato con le vicende narrate nell'Antico Testamento: la Creazione di Adamo, raffigurata in un dipinto dalle splendide tonalità blu di Jacopo da Empoli, il Peccato originale (pittore fiorentino del XVI secolo), la Cacciata dal Paradiso terrestre (Giovanni da San Giovanni), il Sacrificio di Isacco, prefigurazione del sacrificio del figlio di Dio sulla croce, la Caduta della manna (Fabrizio Boschi), pane degli angeli visto anch'esso come prefigurazione di un evento novotestamentario, ossia il sacrificio di Cristo come dono eucaristico del proprio corpo all'umanità.

La seconda sezione ci fa entrare nel Nuovo Testamento attraverso la figura di Maria, raffigurata nell'episodio dell'Annunciazione, dove con il suo "sì" Dio si fa carne nel ventre di una vergine in vista del riscatto di tutti gli uomini. Come Maria è "nuova Eva", così Cristo è "nuovo Adamo": dai progenitori derivò il peccato, dalla Vergine e Gesù la redenzione.

Numerose sono in questa sezione le Madonne col Bambino esposte, dove le posture evocano il destino finale dei protagonisti.

Si passerà, quindi, all'evento centrale della storia della salvezza, ossia la "Passione", iniziata con l'episodio dell'Ultima cena (mirabile è l'arazzo che raffigura questo evento eseguito su disegno di Alessandro Allori e restaurato per l'occasione), fino a giungere alla morte di Cristo in croce, vicende illustrate dalle opere di Carl Loth, Luca Giordano, Lorenzo Monaco, ecc., e preludio del tratto finale della vicenda, la resurrezione (Cristofano Allori) e la redenzione.

L'ultima sezione è dedicata all'assunto fondamentale della fede cristiana: l'eucaristia. Nelle opere esposte il corpo di Cristo è offerto alla vista dello spettatore come corpo eucaristico, ossia come segno di quel sacrificio salvifico del figlio di Dio che si rinnova quotidianamente durante ogni messa attraverso la Chiesa. Cristo, secondo la definizione dei grande esegeti, è il "pane del cielo", "pane dell'altare", "pane degli angeli".

Info:
I mai vistiGalleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
Firenze 20 dicembre 2007 - 3 febbraio 2008
Feriale e festivo ore: 10.00 - 17.00Lunedì chiuso
Informazioni tel. 055 2388742
Ingresso libero
http://www.ilpanedegliangeli.it/


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