21 agosto 2012

Evkurov si fa pubblicità facendosi credere più forte delle dure tradizioni del suo popolo

PR sui vendicatori di sangue ingusci 


Ingushetia.Ru, 20.08.2012, 02.12 

Il capo dell'Inguscezia Junus-Bek Evkurov conteggia i vendicatori di sangue che si sono riconciliati durante il suo governo. Queste famiglie sono già 150, cioè sono state salvate da punizioni extra-giudiziarie 75 vite umane. Di questo il popolo è sinceramente grato al presidente. Ma l'opposizione ritiene che Evkurov si guadagni punti politici su una tradizione fatta già rinascere da Ruslan Aušev [1]. Il capo della regione farebbe meglio a garantire l'osservanza della Costituzione, allora anche i vendicatori di sangue combattenti nelle fila degli estremisti e degli agenti delle forze dell'ordine sarebbero meno.

Né l'ideologia atea del paese dei Soviet, né lo strapotere dei valori occidentali nella Russia contemporanea hanno sradicato l'usanza inguscia della vendetta di sangue. Per un omicidio o uno stupro i parenti delle vittime dichiarano ancora le famiglie dei colpevoli nemici di sangue. Gli stessi criminali si sforzano di nascondersi il più lontano possibile, fino a partire per un'altra regione della Russia.

Tuttavia, raggiunto l'offensore o, in rari casi, un suo parente stretto (esclusi solo donne e bambini), il vendicatore dice il proprio nome e senza esitare uccide. Le forze dell'ordine tengono conto dell'adat [2] – il diritto tradizionale –, infatti in esse lavorano anche gli ingusci, perciò chi si vendica raramente finisce in carcere.

Nel 2009, quando Junus-Bek Evkurov era appena giunto al potere, in Inguscezia si contavano 180 gruppi familiari in stato di inimicizia. Questi convocò un grande congresso di riconciliazione, in cui gli Abolgačiev e i Tangiev perdonarono pubblicamente i propri vendicatori di sangue. L'esempio funzionò. Come conteggiò Evkurov alla recente seduta della commissione per la riconciliazione fatta coincidere con il Ramadan, agli anziani e al clero in tre anni è riuscito riconciliare 150 famiglie e cioè salvare 75 persone dalla resa dei conti. "Abbiamo bisogno di sradicare completamente questo fenomeno negativo. So che è molto difficile perdonare, ma la ricompensa che riceve chi perdona è enorme", – ha dichiarato il capo dell'Inguscezia.

A differenza del collega ceceno Ramzan Kadyrov o del proprio predecessore al posto di presidente Murat Zjazikov, Evkurov non ha nemici di sangue personali. Dopo l'omicidio dell'agente del ministero degli Interni Ibragim Evloev, che aveva fatto rivelazioni su Junus-Bek in alcune lettere a Putin e a Medvedev, corsero voci che il parentado del defunto avesse deciso di annunciare una vendetta di sangue nei confronti del capo della repubblica, ma non ci sono conferme. "Di incidenti come quelli che c'erano sotto Zjazikov, quando alcune persone andavano apertamente a casa sua o nella moschea del suo villaggio natale e dopo la preghiera del venerdì annunciavano una vendetta di sangue per qualche persona uccisa in qualche momento su Evkurov non li ho mai sentiti, – ha fatto notare in una conversazione con un corrispondente di "Gtimes" [3] l'oppositore inguscio Magomed Chazbiev. – Quando Ibragim Evloev fu ucciso, scrissero apertamente di una vendetta di sangue. Non so chi lo scrisse, forse i parenti, forse altri. Ma qui la gente ha una tale mentalità che né Zjazikov, né Evkurov possono salvarsi: ha fatto il male – lo riceverà in pieno".

E comunque Evkurov non popolarizza la commissione per la riconciliazione per salvare la propria pelle. Il giornalista Vacha Čapanov ritiene questa una causa per il bene del popolo. "E' un'iniziativa molto buona, l'approvo con due mani, – ha dichiarato in un commento a un corrispondente di "GTimes". – Le parti nemiche l'accolgono con comprensione e vanno alla riconciliazione. Tanto più che ora è il mese Sacro. Siamo già nel 21° secolo, quale può essere la vendetta di sangue? Infatti alcuni sono nemici per decine di anni. Non ricordano più neanche cosa sia accaduto. Succede che dei giovani vogliono sposarsi, ma la vendetta di sangue tra le famiglie è un ostacolo. Questa usanza comparve quando non c'erano né giudici, né leggi. Ora questo si pratica perché non sempre il sistema giudiziario prende giustamente questa o quella decisione. E ci sono casi in cui è semplicemente difficile perdonare. Per esempio, una persona in stato di ubriachezza ha investito delle persone e si sforzano di dipingerlo di bianco, che è un tale angelo, è semplicemente accaduto un caso sfortunato. In tali casi tutto si può decidere per soldi. Ma ci sono casi effettivamente sfortunati e allora le persone si ammorbidiscono, perdonano".

Gli ingusci non possono non vendicarsi per il sangue o per una donna disonorata – la vergogna ricade su tutta la famiglia. Proprio questa situazione, come ha notato Orchan Džemal' [4], è usata per l'arruolamento di giovani nelle proprie fila dai banditi ingusci. Vacha Čapanov non ha potuto confermarlo, perché non si è mai incontrato con membri vivi di bande clandestine: "Da noi una persona è dichiarata un estremista dopo che l'hanno uccisa". Ma Chazbiev ritiene spiegabile questo fenomeno. "Le persone normali non danno la figlia o la sorella in sposa a chi non si è vendicato. Chiedono: "E cos'hanno fatto per vendicarsi? Forse si può dare in moglie qualcuna a uomini del genere?" Con persone del genere nessuno si è imparentato, ha stretto legami, – chiarisce Chazbiev. – Se hanno ucciso tuo fratello, di cosa c'è bisogno? C'è bisogno di armi, c'è bisogno di soldi, c'è bisogno di macchine. E una persona che fa? Si unisce a chi ha queste possibilità e inizia a vendicare i propri fratelli e sorelle".

La polizia risponde allo stesso modo, chiamando in servizio i nemici di sangue dei terroristi. Questa pratica fu ampiamente applicata dal capo dello ROVD [5] di Nazran' [6] Džabrail Kostoev. Egli stesso morì per mano di un vendicatore di sangue, ma la sua causa vive, afferma Chazbiev: "Ancor oggi quando in una famiglia è stato ucciso un poliziotto, vanno dai fratelli e dicono: "Perché ve ne state seduti in casa?" Negli organi di sicurezza segreti e pubblici vanno a lavorare di giorno, ma di notte vanno in varie direzioni con squadroni della morte e sequestrano giovani ragazzi che non pregano nel modo giusto, salafiti e li uccidono non perché hanno fatto qualcosa, ma perché il clero della repubblica ritiene šajtany [7] quelli che non osservano l'Islam tradizionale. E fanno questo non tanto per la religione, ma in primo luogo per avidità: sono molti soldi, sono macchine care, sono appartamenti per tutto il Caucaso del Nord, sono mostrine e cariche. E qui non nascondi niente. Com'è che un giovane pischello ieri strisciava sugli angoli, aveva il moccio, non aveva un rublo per una sigaretta e oggi ha 2-3 macchine che costano 5-6 milioni [8]?".

La vendetta di sangue ha diviso gli ingusci in due campi. Gli uni fanno saltare in aria i poliziotti, gli altri liquidano i terroristi. Il presidente della repubblica ha conteggiato precisamente quante famiglie si sono riconciliate sotto di lui, ma quanti nuovi vendicatori di sangue si sono aggiunti non l'ha riferito.

Secondo l'oppositore inguscio Evkurov non cerca neanche di fermare questo pendolo di omicidi, poiché, come presidente, dovrebbe garantire i diritti e le libertà dei cittadini e in tal modo porre fine allo spargimento di sangue. Ma le commissioni per la riconciliazione sono usate solo per farsi pubblicità, pensa Magomed: "E' l'antichissimo istituto della riconciliazione. Anziani e mullah di vari villaggi e tejpy [9] si sono sempre riuniti. Ma gli ha dato ampie possibilità, gli ha fornito macchine, aiuto materiale e ha creato le commissioni per la riconciliazione Ruslan Sultanovič Aušev e non Evkurov. Del fatto che Evkurov riunisce i vendicatori di sangue e li riconcilia questi fa una bandiera per le PR. Chi si decide a perdonare, perdona comunque, e chi non si decide, non perdona".

Svetlana Bolotnikova 

http://ingushetiyaru.org/news/23205.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni) 

[1] Ruslan Sultanovič Aušev, presidente dell'Inguscezia dal 1993 al 2002.

[2] Il corsivo è mio.

[3] "Georgia Times" (I Tempi della Georgia), giornale di informazione georgiano.

[4] Orchan Gejdarovič Džemal', giornalista russo di origine azera.

[5] Rajonnyj Otdel Vnutrennich Del (Sezione Distrettuale degli Affari Interni), la sede distrettuale della polizia.

[6] Ex capitale dell'Inguscezia.

[7] Esseri malefici della demonologia islamica, in senso figurato persone perverse.

[8] Tra i 127 e i 152 mila euro.

[9] Clan caucasici.

Nessun commento: