25 febbraio 2013

La Russia di Putin quanto ha davvero a cuore i propri figli che non vuole fare adottare negli USA?

Da Sveta di Ivanovo [1] a Julja di Gdov. La campagna antiamericana per il potere non ha un solo "meno", ma per il paese non ha un solo "più"

23.02.2013

[1] Svetlana Jur'evna Kuricyna, autodefinitasi "Sveta di Ivanovo" (città della Russia centrale), giovane russa famosa per un video di YouTube in cui sosteneva con enfasi involontariamente comica "Russia Unita" (il "partito del potere" russo), divenuta poi conduttrice della rete NTV.

[2] "Russia", primo canale della TV di Stato russa.

[3] Michail Vladimirovič Zelenskij, giornalista televisivo russo.

[4] Città della Russia occidentale.

[5] Kuščëvka (più propriamente Kuščëvskaja), villaggio cosacco della Russia meridionale divenuto noto nel 2010 per una strage di tipo mafioso di cui restarono vittime 12 persone, tra cui 4 bambini.

[6] Città della regione di Pskov.

[7] Lago tra l'Estonia e la Russia (Ciudi erano detti dai russi gli estoni).

[8] Pavel Alekseevič Astachov, plenipotenziario per i diritti dei bambini presso il presidente della Federazione Russa.

[9] Città della zona degli Urali.

[10] Letteralmente "alle tre lettere", quelle che in russo compongono il nome volgare dell'organo genitale maschile.

[11] Città della Russia sud-occidentale.

[12] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio di Sicurezza Federale), il principale servizio segreto russo.

[13] Nome gergale spregiativo degli americani, qualcosa come yankees.

[14] La legge che vieta l'adozione di bambini russi da parte di americani promulgata in risposta alle sanzioni americane legate alla morte in un carcere russo dell'avvocato Sergej Leonidovič Magnitskij, che lavorava per una società americana.

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